LABORATORI E STRUMENTAZIONI

Corsi di Formazione sulla Sicurezza dei Lavoratori Equiparati

Formazione sulla Sicurezza per tutti gli allievi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e delle Risorse per svolgere attività di laboratorio, campagne geologiche, esercitazioni didattiche, di ricerca e di tirocinio

(N.B. per l'attivazione dei tirocini intramoenia si prega di prestare attenzione alle ulteriori disposizioni riportate al seguente link)
 

Tutti gli allievi universitari (studenti, dottorandi, specializzandi, tirocinanti, borsisti, assegnisti ed i soggetti ad essi equiparati) quando frequentino laboratori didattici, di ricerca o di servizio, in ragione dell'attività specificamente svolta, e siano esposti a rischi individuati nel documento di valutazione sono equiparati ai lavoratori e pertanto sono destinatari delle misure di prevenzione e protezione poste a tutela della loro salute e sicurezza.

Si precisa che sono considerati laboratori i luoghi o gli ambienti in cui si svolgono attività didattica, di ricerca o di servizio che comportano l'uso di macchine, di apparecchi ed attrezzature di lavoro, di impianti, di prototipi o di altri mezzi tecnici, ovvero di agenti chimici, fisici o biologici. Sono considerati laboratori, altresì, i luoghi o gli ambienti ove si svolgono attività al di fuori dell'area edificata della sede - quali, ad esempio, campagne archeologiche, geologiche, marittime.

Prima dell'inizio delle attività che prevedono l'esposizione a rischi, ogni allievo universitario (cd. lavoratore equiparato) deve obbligatoriamente

  • Sottoporsi alla visita di sorveglianza sanitaria
  • seguire il corso on-line "Formazione base sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro" (4h)
  • Seguire un corso di formazione rischi specifici
  • La visita di SORVEGLIANZA SANITARIA  sarà richiesta dal tutor/docente/relatore dell’attività svolta in laboratorio e all’atto dell’assegnazione del lavoro di tesi sperimentale (la convocazione per la visita di sorveglianza sanitaria è pubblicata sul sito del CdS alla pagina dedicata)
  • il corso on-line "Formazione base sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro", prevede un impegno di 4 ore, (come previsto dalla lettera a) del comma 1 dell'articolo 37 del D.Lgs. n. 81/08 e dall'Accordo Stato Regioni del 21/12/2011), e il rilascio di un attestato di partecipazione previo superamento del test di verifica finale.

Il corso è presente al seguente link della piattaforma Federica.eu

https://www.federica.eu/partners/formazione-unina/

con accesso mediante l'utilizzo delle proprie credenziali UNINA attive (nome.cognome@studenti.unina.it).

Per accedere al corso è necessario inserire il codice d'accesso del proprio Dipartimento da reperire cliccando su: https://www.unina.it/documents/11958/21142433/FORM_elenco.codici.accesso.pdf

A supporto degli utenti al seguente link si riportano le indicazioni da seguire per la corretta fruizione del corso: https://www.unina.it/documents/11958/21142433/FORM_indicazioni.corsi.pdf

Camera bianca

Ubicazione: L1 - 4 47-48
RADRL: Prof. Massimo D’Antonio
Preposto: Dr.ssa Valeria Di Renzo

Tel. +39 081679281 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA'

Nel laboratorio Camera Bianca si preparano i campioni (es. rocce, suoli) per isolare l’elemento chimico del quale si vuole analizzare la composizione isotopica.
Le analisi isotopiche sono uno strumento di indagine che trova ampie applicazioni, sia nelle Geoscienze (Geochimica, Petrologia, Vulcanologia, Geologia del Sedimentario, ecc.), sia in ambiti affini ad esse (Geochimica Ambientale, Paleoclimatologia, Archeometria, Scienze Forensi, ecc.). Attraverso la composizione isotopica di alcuni elementi chimici (Sr, Nd, Pb, O, H, Li, B, ecc.) è possibile, ad esempio:
- determinare l’età assoluta di una roccia;
- capire se una roccia magmatica si è formata nel mantello o nella crosta terrestre;
- ricostruire la durata e l’entità degli eventi climatici del passato (glaciazioni e periodi inter-glaciali);
- stabilire la natura degli agenti inquinanti nell’ambiente (aria, suolo, acqua);
- ipotizzare il tipo di dieta di animali fossili, incluso l’Uomo;
- stabilire la provenienza del materiale utilizzato per manufatti ceramici ritrovati in siti archeologici.

DESCRIZIONE DEL LABORATORIO:

Il Laboratorio Camera Bianca è un laboratorio speciale (Fig. 1), dotato di un sistema (UTA, unità di trattamento aria) che assicura un’atmosfera con un basso tenore di particolato (polveri sottili), ottenuta tramite i cosiddetti filtri assoluti (o filtri HEPA). Questa, e altre precauzioni quali l’utilizzo di crogioli di teflon, acqua e reagenti chimici di grado Suprapur o Ultrapur (ossia elevato grado di purezza) e cappe chimiche a flusso laminare (anch’esse con filtri HEPA), sono indispensabili per ridurre al minimo la contaminazione dei campioni in esame, in quanto gli elementi da analizzare sono in concentrazioni bassissime (in tracce). L’elemento di cui si vuole analizzare la composizione isotopica deve essere isolato dalla matrice del campione. A tale scopo si utilizzano tecniche di separazione cromatografica in fase liquida su colonna (Fig. 2). La soluzione acida contenente l’elemento chimico viene poi fatta essiccare su una piastra riscaldante all’interno di una cappa a flusso laminare (Fig. 3). Una volta separato, il composto (sale) contenente l’elemento chimico viene introdotto nello spettrometro di massa che permette di determinarne la composizione isotopica.

camerabianca1

 Fig. 1 - L’interno della Camera Bianca del DiSTAR. Al centro, una cappa a flusso laminare con filtri HEPA (in alto)
 
camerabianca2

Fig. 2 - Una fase importante della preparazione del campione: la separazione dell’elemento in soluzione acida tramite tecniche di cromatografia su colonna. L’operatore sta versando una soluzione di acido cloridrico Suprapur all’interno di una colonna, tramite una pipetta

camerabianca3

Fig. 3 - Essiccazione su piastra riscaldante, posta all’interno di una cappa a flusso laminare, delle soluzioni contenenti l’elemento da analizzare. Le soluzioni sono all’interno di crogioli di teflon

 

 
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