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Geotecnologie e transizione energetica: Hydrogen Geostorage - SHINE

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Il progetto SHINE - Safe Underground Hydrogen Storage in Porous Subsurface Reservoirs, coordinato da David Iacopini, docente di geologia marina e del sottosuolo nonché coordinatore dei corsi di studi presso il DISTAR, è tra i programmi di dottorato vincitori del bando 2021 Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) per le reti di dottorato – Doctoral Networks, promosso dalla Commissione europea. Su un totale di 1.076 proposte presentate, la Commissione finanzierà 144 programmi di dottorato, circa 405 milioni di euro con la prospettiva di formare oltre 1.500 dottorandi, di cui un 10% distribuiti nell'ambito del settore dell'environment and geosciences.

Lo scopo del progetto SHINE è quello di esplorare dal punto di vista geologico, biologico e chimico fisico le interazioni fra idrogeno e il sistema roccia all'interno di reservoir clastici nel sottosuolo. Il progetto infatti vedrà coinvolti biologi, matematici, ingegneri e geologi facenti parte di istituzioni beneficiarie quali il politecnico di Delft, l'Università di Grenoble, Centro nazionale di ricerca Spagnolo CSIC (associato al Politecnico della Catalunya) e vedrà come partner l'Universita di Edimburgo e diverse grandi aziende leader del settore energetico incluse ENI, Shell, Schlumberger, Repsol, Chevron che accetteranno di mettere a disposizione dei giovani ricercatori dati e attività di tirocini presso i loro laboratori. Le attività di ricerca utilizzeranno sia dati di sottosuolo (sismica esplorativa, sismologia, dati di pozzo) che dati da emissioni naturali di idrogeno ma svilupperanno approcci di modellistica multiflow e tecniche sperimentali di rock deformation. Il progetto si pone inoltre di formare future generazioni di ricercatori in grado di esplorare le problematiche legate sia alla fattibilità dello stoccaggio di grandi quantità di idrogeno nel sottosuolo, che al monitoraggio di potenziali rischi geomeccanici durante le fasi di iniezione e produzione di gas idrogeno. Si tratta del primo progetto MSCA su tale tematica coordinato da un Università italiana.  Il progetto ha ricevuto un finanziamento complessivo di circa 2.1 milioni di euro da parte della comunità europea che verranno gestiti dal DISTAR e circa 600k da parte del programma di ricerca britannico UKRI che contribuirà al co-finanziamento dei giovani ricercatori.

I gruppi di ricerca nella Federico II vedranno coinvolti oltre ai docenti Iacopini e Mariano Parente del DISTAR, anche Almerinda Di Benedetto, docente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base e Donato Giovannelli, docente del dipartimento di Biologia. I quattro docenti sono da tempo coinvolti in simili tematiche di ricerca finanziati da importanti industrie del settore a dimostrazione che la multidisciplinarità rappresenta lo strumento vincente anche nel settore delle Geotecnologie e per ottenere finanziamenti a livello europeo.

 

http://www.unina.it/-/29982529-geotecnologie-e-transizione-energetica-hydrogen-geostorage-shine

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